Di Rosarita Minniti

8 FEBBRAIO 2022
Logos ovvero mettere insieme, cioè legare.
Il linguaggio è la casa del pensiero, da forma a mutamenti del pensiero mettendo in evidenza infinite prospettive. Le parole ne sono l’arredamento. Le parole chiariscono i concetti, quelle vuote vengono smascherate dal pensiero.
Siamo nati nel logos, nell’amore che lega insieme l’inizio e la fine.
Il tempo della vita può essere breve e restare crisalide o lungo e diventare farfalla. Nello spazio del prima e del dopo siamo cambiamento, siamo forma che muta costruendo storie sonore. Storie diverse, ognuno ha la sua nel suo tempo.
Sono nata quando ho iniziato a ricordare, è cambiata la mia statura, la mia pelle, è cambiato il mio sguardo sulle cose, la mia testa si è riempita di nomi, di oggetti, di libri, di colori, di vestiti, di case, di giardini, di città, di paesi. La mia testa è diventata poco a poco una wunderkammer, una collezione di pensieri.
Pensieri costruiti dentro un corpo che cambia, corpo teatro della mia soggettività, della mia identità che tuttavia nella sperimentazione del riconoscimento cerca una fuga.
Inevitabile nel tempo che ci è dato da vivere il cambiamento. Nel nucleo originario che mi caratterizza resto ancorata alla magia degli istanti istanti speciali che ho vissuto e che riesco ancora a sentire e che mi fanno resistere all’irrompere di meteoriti che provano a distruggere il mio nucleo che prende forme nuove.
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